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sabato 22 maggio 2010

Pulcinella



La tradizione di Napoli vede in scena numerose maschere e personaggi, protagoniste sia dei presepi natalizi che della festa del Carnevale . Tra i nomi più conosciuti, vi sono senz’altro la Vecchia del Carnevale, il Pazzariello, Sarchiapone e, su tutti, Pulcinella.
Nota come una delle maschere più note della tradizione italiana meridionale, l’origine del personaggio risale al Seicento, anche se alcuni rintracciano primi cenni già nei personaggi delle “fabulae atellanae” come Macco e Dosseno. A spiegarlo è il Baracconi: “La satira, l’arguzia, il bisticcio e una festevolezza temperata dall’italica severità erano i caratteri delle commediole importate da Atella a Roma nei floridi anni della repubblica.

Fra gli altri personaggi ridicoli che in esse operavano piacevolissimi riuscivano il Macco ed il Bucco, due tipi di amabili furbi, due dannati ghiottoni, quali ne procrea infaticabilmente la patria napolitana. Essi hanno traversato il Medioevo sulla carretta del ciarlatano o sul palco dei saltimbanchi, per identificarsi alla fine nel moderno Pulcinella, il quale, del resto, col cappuccio e con l’abito, afferma ancora la vecchia origine campana.

Pulcinella discense da un contadino di Acerra, Puccio d’Aniello, che nel Seicento partì, nei panni di buffone, per rappresentare il personaggio in una compagnia di girovaghi. Ed è proprio ad Acerra, in provincia di Napoli, che oggi sorge addirittura il Museo di Pulcinella, del Folklore e della Civiltà Contadina. Fondato ed allestito nel 1992 dal Centro di Cultura “Acerra Nostra”, la sezione dedicata alla maschera si snoda lungo un percorso che affronta il viaggio di questo personaggio nella Commedia dell’Arte, Pulcinella e i suoi padroni, Pulcinella e la luna e Pulcinella nel mondo. E’ possibile inoltre ammirare nel museo costumi, maschere e foto degli attori che, nel corso degli anni, hanno interpretato Pulcinella. Tra i più celebri, Massimo Troisi ed Edoardo De Filippo. Non finisce qui: oggetti rari come un presepe pulcinellesco, un teatrino delle guarattelle e il monumento che riproduce il personaggio, opera di Gennaro d’Angelo.

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